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L'interesse della ricerca su Porto Torres non coinvolge soltanto
questa città. La particolare connotazione storica del centro (l'unica
colonia in Sardegna e forse anche l'unico centro fondato da Roma
ex novo) e le consistenti tracce della romanizzazione (è recente
l'apertura al pubblico della vasta area archeologica e dell'Antiquarium
nel rinnovato allestimento) non possono far dimenticare, infatti,
che il panorama delle carte archeologiche sarde non è certo soddisfacente,
in specie per quanto riguarda la copertura delle città a continuità
di vita. Uno stato di fatto che speriamo potrà essere, almeno in
parte, aggirato grazie all'impostazione topografica delle ricerche.
Perché, nei fatti, non si può che constatare che per riuscire a
percepire la singola città antica come organismo urbano, certo riconducibile
ad un modello programmatico originario - di qualsiasi epoca esso
sia - ma per il quale l'individualità, materializzata nel piano
di attuazione e seguita nelle fasi del suo "consumo", gioca un ruolo
fondamentale, l'unico iter di ricerca percorribile si deve basare
su studi il cui spettro non si limiti alla storia economica o politico-amministrativa,
ma investa gli aspetti morfologici e di contestualizzazione storica,
culturale e territoriale. Un sistema, allora, che deve fondarsi
su strumenti conoscitivi atti a sorreggerlo, analitici e sintetici
insieme e privi, almeno in fase di elaborazione, di suggestioni
ricostruttive: su carte archeologiche, dunque, puntuali ed esaustive,
ma soprattutto flessibilmente diacroniche e non pietrificate sull'ultimo
assetto conoscibile dei centri.
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